ISC Via Ugo Bassi

I BAMBINI DELLA SEZ.C DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA “VIA DEI MILLE” SPERIMENTANO NELL’ANNO SCOLASTICO IN CORSO LA FILOSOFIA

La scelta di introdurre la filosofia nel percorso scolastico dei bambini di 5 anni della sez. C della Scuola d’Infanzia “Via dei Mille” muove dalla consapevolezza che, in un’epoca di massificazione imperante vi sia l’urgenza di formare individui completi, capaci di riflettere, mettere in discussione l’esistente immaginando nuovi mondi dove sia attribuito valore all’unicità della persona contro l’omologazione vigente che ci vuole tutti “uguali al medesimo”.

Attraverso esperienze dialoganti ognuno indaga la realtà in maniera personale ed autentica. La filosofia permette quindi di “Pensare altrimenti”, prendendo in prestito il titolo del libro del filosofo Diego Fusaro la cui lettura ha costituito per i docenti un viatico prezioso per credere nella possibilità di rimappare l’esistente e piegarlo ai bisogni più profondi dell’essere umano.

La rivisitazione dell’esperienze presenti nelle opere della letteratura filosofica dedicata all’infanzia “Gioco delle 100 utopie” (aut. Luca Mori), “Progetto Filosofare” (Fondazione Collegio San Carlo di Modena) ha offerto ottimi riferimenti educativo didattici da eseguire con i bambini.

I bambini sono stati introdotti alla filosofia attraverso la conoscenza della figura di Socrate, grande filosofo che ha colto l’importanza del “filosofare” e di “giocare” con il pensiero insieme agli altri.

 

  
ALCUNI PERCORSI INTRAPRESI: 

FILOSOFIA DELLE PICCOLE COSE

L’obiettivo consiste nel giungere a “comunicare” con gli oggetti dell’esperienza quotidiana attraverso un’interrogazione circa il senso ed il valore che hanno per le persone che vi entrano in contatto, costruendo una nuova dignità alle cose che ci circondano. L’immaginazione gioca un ruolo fondamentale dato che essi, di volta in volta, vengono “trasformati” dalla fantasia.

Partendo dall’analisi convenzionale dell’uso di un martello, si invitano i bambini a immaginare l’oggetto utilizzato non solo dalle persone ma anche, per esempio, da animali e personaggi di fantasia.

 

 

I bambini iniziano a “giocare” con il pensiero e dicono: “E’ un martello!”; “serve per riparare le case”; “serve per piantare e togliere i chiodi”; “secondo me il martello era di un muratore che non lo voleva più e allora lo ha dato alla maestra”; “secondo me qualcuno lo ha perso e la maestra l’ha trovato e l’ha portato a scuola”.

 

E se potesse parlare cosa ci direbbe?: “ che gli piacerebbe fare amicizia, giocare a nascondino”; “che è contento di stare qui perché gli piace questa classe”; “che non gli piacerebbe andare nella spazzatura perché puzza ed è tutto sporco”; “ non gli piacerebbe stare con qualcuno che non lo usa o a cui non piace il suo rumore”.

Cosa potrebbe diventare?: “potrebbe diventare un rastrello per scavare le buche sulla sabbia o per costruire un castello”

E sotto il mare? “sotto il mare i pesciolini lo potrebbero usare per giocarci ad esempio come uno scivolo; “lo potrebbero usare come fosse una scala…”.

 

Con questo esercizio i bambini hanno interagito tra loro svelando le molteplici ed insolite potenzialità degli oggetti dimostrando interesse e curiosità circa le ipotesi avanzate dai compagni.

                                                                     

GIOCO DELLE 100 UTOPIE

I bambini sono invitati ad immaginare di trovarsi su un veliero la cui destinazione è un’isola dove costruire una città per vivere “bene e sereni”.

I bambini descrivono l’isola da loro immaginata e successivamente viene loro chiesto di pensare alle cose necessarie da portare durante il viaggio per poter poi vivere sull’isola:

I bambini dicono… “sulla nave ci portiamo del cibo, le polpette” ; “ possiamo prendere la rete per pescare”; “per stare sereni dobbiamo portare i giochi, i Pokemon”; “ dobbiamo portarci da bere, è meglio l’acqua che le bibite, senza acqua si muore”; “ mi porterei la bandiera dell’Italia perché siamo italiani e la metterei sulla sabbia”; “ la bandiera si può sventolare per chiedere aiuto se qualcuno sta male”;“ potrei portare i semi e la terra per piantare prezzemolo e pomodori”; “ci servono i mattoni per costruire le case”; “ serve la lanterna perché potrebbe fare buio”.

Le insegnanti chiedono cosa non portare per non rovinare l’isola.

I bambini dicono: “non possiamo portare le cose sporche, i rifiuti e la plastica che inquinano il mare e la sabbia”; “non possiamo portare il pongo perché si mescola alla sabbia e si sporca”; “non possiamo portare il petrolio perché finisce in mare e lo sporca”.

Attraverso il confronto dialogico i bambini in maniera collettiva hanno progettato e rappresentato graficamente la loro città ideale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fare filosofia con i bambini è un’occasione per ripensare, insieme a loro, il mondo con gli occhi del possibile. Questa disciplina favorisce la comunicazione, l’espressione dei dubbi e, di conseguenza, l’opportunità di dialogo. La filosofia tra i bambini mira non tanto a fornire risposte, quanto ad insegnar loro l’atteggiamento filosofico, che è poi quello di non accontentarsi mai della risposta.