Dallo stereotipo al disegno realistico. Scuola dell’Infanzia V.V.Veneto, sez. B.
I bambini piccoli si esprimono liberamente disegnando, ciascuno a modo suo, la propria immagine del mondo. Crescendo, però, il modo di rappresentare le cose diventa simile a quello di molti coetanei.
Quando le figure (case, alberi, montagne, sole con la faccia, mani come fiori) vengono rappresentate sempre allo stesso modo o con l’aggiunta di poche varianti, prendono il nome di stereotipi.
I bambini hanno difficoltà ad osservare, a discriminare ed accorgersi delle differenze. Applicano soliti schemi, utilizzano pochi vocaboli e quindi non riescono a descrivere le differenze tra gli oggetti.
Per superare il modello ripetitivo, semplice, facile, bisogna imparare a guardare, o meglio ad osservare,
perché è proprio questo che occorre fare per scoprire che la realtà è complessa e mutevole, molto più ricca di quanto possa sembrare ad un occhio distratto e pigro.
Per imparare ad osservare, il modo più efficace è quello di disegnare dal vero, cioè vedere l’oggetto.
Inoltre, è importante aiutare i bambini a farsi delle domande su ciò che vedono senza darlo per scontato.
Questo è il primo passo verso la propria personale interpretazione, ossia il proprio modo di rappresentare e riprodurre la realtà, esprimendo pian piano la propria originalità.
Non dimentichiamo che, a partire dallo scarabocchio, i bambini fanno tentativi per lasciare traccia di sé nel mondo e di intraprendere un dialogo con le persone a cui vogliono bene.
Il libro dei fiori, fatto con cura, è un regalo alla mamma e dice molto di più delle sue pagine.
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